Le vigne della Premiata Fattoria di Castelvecchi sono un vero e proprio Patrimonio della viticoltura italiana, come le cantine e il castello. La quasi totalità degli appezzamenti ha un’età superiore ai 50 anni; i rimanenti derivano da selezioni effettuate all’interno dei vigneti più antichi.
Il vigneto a cuore che si apre magicamente davanti alla cantina è proprio il cuore della selezione clonale effettuata dall’intera azienda: sa incantare gli occhi e donare unicità al gusto dei nostri Chianti.
La volontà di valorizzare al massimo i plurisecolari cloni di Sangiovese da sempre coltivati su queste colline caratterizza ogni scelta della viticoltura che applichiamo, con un risultato che valorizza al massimo il concetto di territorialità.
In ciascuno dei vigneti l’unione della sapienza dell’uomo e del lavoro selettivo della natura nel tempo hanno dato origine a un’uva dalle caratteristiche uniche ed irripetibili, come il vino che ne scaturisce.
L’approccio “plant to plant”, pianta per pianta, è l’unica chiave per interpretare le piante come singoli individui che, in una vita così lunga, sviluppano caratteristiche ed esigenze molto diverse tra loro.
Tutte le operazioni colturali condotte durante la stagione seguono lo stesso rigore, fino ad arrivare al cruciale momento della vendemmia, un lavoro di grande pazienza e attenzione, quando le vigne si riempiono di vita e di nuovi colori.
L’odore di mosto aleggia ovunque e tutti sono in fermento: questi sono momenti importantissimi che coronano un anno di lavoro meticoloso e attento nelle vigne.
Le forme di allevamento dei vigneti più vecchi e la configurazione delle colline, con pendenze talora molto significative, richiedono una raccolta totalmente manuale, e operata da mani assai esperte.
In ciascuna bottiglia è racchiuso, come in uno scrigno, un pezzo di storia della Premiata Fattoria di Castelvecchi.